Da visitare – Altura

Strada delle 52 gallerie

Una strada militare che offre un affascinante incontro tra storia e natura: è la Strada delle Gallerie che da Bocchetta Campiglia (1919 m s.l.m.) conduce alle Porte del Pasubio (1934 m s.l.m.).

Progettata dal tenente ing. Giuseppe Zappa per incarico del comando della Prima Armata, fu realizzata dalla 33^ Compagnia minatori con l’ausilio di 6 centurie di lavoratori militarizzati;

Iniziata il 6 febbraio del 1917, fu portata a termine nel novembre dello stesso anno. E’ larga mediamente 2.20 metri e lunga 6.300 di cui 2300 in 52 gallerie.

La mulattiera si sviluppa lungo il fianco di Roccia Bella Laita, tra pareti a picco, costoni e pinnacoli, canaloni oscuri e profondi, affacciandosi su panorami stupendi.

Alle Porte del Pasubio ci accoglie il rifugio dedicato al gen. Achille Papa, piacevole punto di ristoro e partenza per altri luoghi della guerra: Cima Palon, Dente Italiano, Dente Austriaco, Chiesetta, Arco Romano.


Sacello dell’Ossario

Sul Colle Bellavista, da cui si scorge l’intera Val Leogra, si erge il monumento ossario.

Realizzato nel 1926, custodisce i resti di 5000 caduti italiani provenienti dai cimiteri di guerra del Pasubio ed alcuni caduti austro-ungarici.

Il monumento, dalla caratteristica forma a faro, è costituito di due parti: l’ossario ed il sacello.

L’ossario è ricavato nel basamento della torre, il sacello si trova sul lato opposto alla sommità di un’ampia gradinata.

Una piccola cappella è adornata da una statua dell’immacolata e da vetrate con affreschi riproducenti le immagini dei santi guerrieri.

Dal sacello, una scaletta porta ai piani superiori, fino alla sommità del faro. Vicino al sacello ossario si può visitare il Museo della Prima Armata.


Forte Monte Maso

Primo forte corazzato costruito per difendere i nuovi confini tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico del 1866. Fu posizionato in alta val Leogra appena sopra il quartiere di Sant’Antonio del Pasubio, in prossimità del confine di stato, presso il valico di Pian delle Fugazze, tra i comuni di Valli dei Signori (ora Valli del Pasubio) e Vallarsa.

I lavori iniziarono nel 1883 e durarono 4 anni, a pianta quadrata risentiva dei metodi di costruzione ormai superati per l’epoca ma progettando di installare sei cannoniere affiancate del tipo di difesa costiero, si decise questo tipo di schema costruttivo. I sei cannoni da 149 mm in ghisa erano alloggiati in altrettante stanze corazzate del tipo Gruson in ghisa indurita con uno spessore frontale di 40 cm. A causa del limitato brandeggio dei pezzi aveva esclusivamente il compito di battere il tratto di strada in corrispondenza della zona più stretta della valle in prossimità dei ponti sul torrente Leogra zona denominata “ponte verde”, in quel tratto la strada era scavata nella roccia e minata con dei fornelli di mina in due punti sotto il livello stradale, in caso di guerra e nell’immediatezza del pericolo di entrata in territorio italiano di armate avversarie la strada veniva fatta saltare, le artiglierie del forte avevano lo scopo di tirare in quel tratto per impedire le riparazioni e quindi interdire qualsiasi passaggio.

Il forte era stato progettato per il combattimento a distanza in una zona defilata dalla strada principale Rovereto-Schio, per il blocco stradale vero e proprio si pensò alla costruzione di una “tagliata” stradale denominata Tagliata Bariola.

Giardino alpino

Il Giardino si trova al Km 44 della S.S. 46 che collega Vicenza con Rovereto, ad una altitudine media di 1040 m s.l.m.

Deve il suo nome al Santo cui è dedicata la chiesetta nei pressi del Passo Pian delle Fugazze.

Fondato nel 1961 grazie all’opera di un gruppo di volontari; dal 1977 è gestito dalla Comunità Montana Leogra-Timonchio.

Il Giardino Alpino San Marco si estende su un’ area di un ettaro di cui circa un terzo è lasciato a prato-pascolo naturale, mentre il resto è occupato dal bosco di faggio, da una zona umida, da una zona di semina e da “roccere”.

Una sala polivalente, ristrutturata nel 2002, funge da deposito attrezzi, biblioteca, sala conferenze.

Nel Giardino vengono coltivate specie provenienti dal territorio limitrofo delle Piccole Dolomiti Venete e in parte provenienti dalle Prealpi Venete o dalle Prealpi meridionali orientali.

Offre al visitatore la possibilità di compiere un itinerario tra bellezze floreali della vegetazione alpina con il compito di far conoscere e rispettare l’ambiente circostante.

È aperto al pubblico tutte le domeniche pomeriggio (14.00-19.00) da metà maggio a fine agosto o su appuntamento.

Per informazioni Comunità Montana Leogra-Timonchio tel: 0445 530533


Ponte a corde “AVIS”

Sulla strada del Re dopo il Sacello Ossario, per raggiungere Campogrosso, si percorre il “ ponte a corde” lungo 105 metri che l’Amministrazione Comunale ha intitolato all’AVIS.

Inaugurato il 17 settembre 2016, ha ripristinato il famoso anello di Campogrosso, un itinerario amato da tutti gli appassionati della montagna, interrotto da anni.


Piattaforma sulla cascata di Brazzavalle

Sopra la meravigliosa cascata di Brazzavalle, in località Balasso salendo verso il Pian delle Fugazze, si può ammirare la piattaforma di vetro aperta al pubblico nel 2020.

La si raggiunge percorrendo un sentiero tabellato che in venti minuti da Malga Pra’ conduce al “cubo di vetro” da dove si ammira la cascata.